Prigioni – Le Pene Collettive libro di Igor Sibaldi in offerta a € 8,50: per riscoprire l’intuizione e il senso di libertà.
Le parole sono il modo attraverso il quale ci esprimiamo e comunichiamo al mondo le nostre idee e le nostre intenzioni. Ma sono anche quegli strumenti che fin da quando eravamo piccoli hanno condizionato il nostro essere, nel bene ma troppo spesso nel male, e creato dei limiti di cui non siamo pienamente a conoscenza.
A spiegarci come funzionano le parole dentro di noi è il nuovo libro di Igor Sibaldi dal titolo Prigioni – Le Pene Collettive edito da Anima Edizioni. Vai alla scheda e all’estratto del libro qui
La nostra mente è un grande elaboratore, per molti versi ancora sconosciuto e misterioso. La sua capacità di intuire, produrre soluzioni, innovare, immagazzinare informazioni e molto altro è estremamente legata allo strumento della parola con cui, attraverso la nostra lingua di riferimento, esprimiamo noi stessi. Fin dall’infanzia le parole rappresentano sia un vantaggio perché ci consentono di comunicare, ma allo stesso tempo tutta una serie di limiti innaturali che l’autore definisce prigioni alle quali ci adattiamo senza porci troppi interrogativi. Scardinando questi confini artificiosi possiamo abbracciare un’avventura tutta nuova per ritrovare la nostra essenza ed “uscire” da quelle parole che ci influenzano in modo fin troppo negativo. Scopri di più sul libro
Igor Sibaldi è estremamente diretto in questo suo lavoro e la sua esperienza come scrittore e studioso di teologia e storia delle religioni gli permette di affrontare tematiche piuttosto complicate in modo chiaro ed essenziale. Come ci ricorda, siamo prigionieri della psicologia, della morte e della vita due estremi della natura che facciamo fatica a comprendere, della consapevolezza che per spesso non si sa se vivere come uno svantaggio o come un grande vantaggio.
E poi c’è la religione che plasma valori e pensieri con i suoi dogmi, arrivando anche a limitare il futuro del singolo. Lo stesso concetto di tempo per l’autore Igor Sibaldi può essere interpretato come una prigione.
C’era un tempo però in cui ognuno era libero da queste catene, la storia era ancora tutta da creare, nessuno insegnava niente a nessuno e l’attenzione era tutta volta a scoprire con curiosità e accorgersi di ogni cosa rappresentasse una novità. I sensi erano completamente aperti e le nostre anime erano libere, soprattutto dalla nozione ingombrante di “io”.
Quel momento oggi è lontano, ma si può recuperare. In che modo? Mettendo un po’ in silenzio la mente e liberando l’immaginazione con la quale da sempre cerchiamo e scopriamo, ma anche altre facoltà come le sensazioni, i sentimenti, la volontà, l’intuizione che si muove flessibile fra spazio e tempo, il pensiero più veloce della mente e molte altre facoltà che non dispongono di nomi perché volano libere e non sono ancora mai state descritte. Questo è essere liberi e sentirsi liberi, una percezione che il libro aiuta a recuperare e un bene non solo per la creatività ma per ogni aspetto della nostra vita.
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